“Mi fa male qui.”
“Anche a me fa male qui.”
“Li’ dove?”
“Qui.”
“A me qui.”
“Capisco. C’e’ una cura, per il tuo dolore?”
“Si’. Per il tuo?”
“Anche per il mio. Pero’ e’ fuori dalla mia portata. La tua e’ molto costosa?”
“Non guido.”
“Eh?”
“…scusa, avevo capito «una moto costosa»”
“…”
“Sono stanca, non e’ colpa mia.”
“Hai rovinato tutta la poesia del nostro discorso:
“Lo so, era febbrile al punto giusto. Tutto e’ perduto, mi spiace.”
“E’ il destino delle cose. Andare perdute e venir dimenticate.”
“Ricominci?”
“E’ il destino degli uomini. Perdersi e ricominciare.”
(Grazie a Serena)